È uno spin-off, in pratica.
(dis)Sequenze era nato come rubrica per il sito di Cineforum quattro anni fa.
Aveva l’intenzione di parlare dei film in uscita in una prospettiva particolare.
Ne abbiamo parlato (in una prospettiva particolare) per quattro anni, fino a quando non è più stato tempo di rubriche sul sito di Cineforum.
Isolando un solo aspetto, qualcosa di abbagliante, una trovata di regia, un primo piano, un simbolo, una ricorrenza o anche un fastidio che valesse la pena di una breve riflessione.
Nel frattempo ci eravamo affezionati. A questo modo di sezionare il cinema, anzi, di dissezionare le sequenze. Facendole a pezzi, incollandone i frammenti, parlando di linguaggio, stile, significato.
Con un occhio al film e l’altro alla storia del cinema, in uno sguardo volutamente sghembo, disarticolato, eppure agile, curioso, espanso.
Lo abbiamo fatto e vogliamo continuare.
Questo blog assume l’eredità della vecchia rubrica. Per continuare a essere agili, curiosi e per espandersi attraverso la critica, pur sapendo che non ha più senso farla con i metodi consueti.
E quindi osserverà il cinema contemporaneo per affrontarlo in vario modo.
Per frammenti, come al solito.
E per immagini. Ancora più che con le parole.